Sono sempre di più gli italiani che scelgono il biologico: 23 milioni di famiglie consumano prodotti alimentari bio. Gli acquisti di prodotti bio continuano a crescere sia sul mercato interno (4,5 miliardi di euro, +234% rispetto al 2008) che su quelli internazionali: il valore dell’export bio italiano sui mercati esteri ha infatti raggiunto i 2,9 miliardi di euro.

Le performance migliori riguardano le vendite online: nel 2021 questo canale ha raggiunto una dimensione pari a 75 milioni di euro, segnando una crescita del +67%.

L’incremento degli acquisti online è certamente collegato alle nuove abitudini digitali degli italiani accelerate in tempo di pandemia.

Le vendite bio sono cresciute del +214% durante il periodo di lockdown. Gli acquisti online da parte degli italiani sono stati spinti dalle limitazioni imposte e dalla ricerca di maggiore sicurezza nei periodi peggiori della pandemia, ma hanno visto un consolidamento negli stili di acquisto delle famiglie nonostante le progressive riaperture.

Il settore del biologico ha delle specificità che vanno tenute presenti se si vogliono cogliere appieno le opportunità del canale e-commerce.

E possono essere intercettate pienamente solo avendo una approfondita conoscenza del prodotto, del mercato, del consumatore e del processo di vendita online.

Per il settore bio il canale e-commerce diventa una risorsa sempre più strategica: il trend positivo continuerà anche nei prossimi anni considerata la crescita degli acquirenti online e le caratteristiche del profilo del consumatore bio.

 

 

L’Italia è il secondo exporter bio dopo gli USA
Più che positiva la performance dell’export bio: nel 2021 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto quota 2,9 miliardi di euro mettendo a segno una crescita del +11% rispetto all’anno precedente, in linea con il trend dall’export agroalimentare nel suo complesso (+10% nei primi sei mesi di quest’anno).

Sono i dati ottenuti grazie a un’indagine diretta sulle imprese – intervistate da Nomisma per ICE e Federbio nell’ambito del progetto ITA.BIO – unico strumento disponibile per stimare questa importante parte di mercato a causa della mancanza di codici doganali che identifichino correttamente ed in maniera continuativa i flussi commerciali dei nostri prodotti biologici sui mercati internazionali.